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Giovedì

18 Aprile 2024

Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? (Matteo 6:25)

HO FAME, AIUTAMI!

Un credente cinese di nome Hsi Shengmo, che voleva servire il Signore nella Cina centrale, una zona in cui il Vangelo non era mai stato accolto, arrivò nella città dove pensava di dover operare. L’opposizione fu così forte che nessuno volle aiutarlo, nessuno volle affittargli una camera, nessuno volle vendergli il cibo di cui necessitava. Arrivò allo stremo delle forze e gridò in una delle piazze della città: “Dio, aiutami, sto morendo, soccorrimi tu!”. In quell’istante Hsi vide un uomo appoggiato al pozzo, sporco, ferito, con addosso soltanto degli stracci. Anche quest’uomo era stato respinto dalla popolazione locale. Così, nonostante la propria disperazione, Hsi andò da lui, lavò, come poteva, le ferite del poveraccio e gli diede da bere. Ripresosi, l’uomo spiegò com’era stato derubato di tutti i suoi beni, ferito e lasciato morente da una banda di ladri. A volte gridiamo anche noi a Dio dicendo, ”Aiutami” e l’Iddio che è fedele risponde sempre, anche se non sempre nel modo che noi vorremmo. Perché Dio agisce così? È perché ha degli obiettivi più alti per noi della semplice soddisfazione di un bisogno materiale. Vuole formarci come figli suoi. Vuole che in ogni cosa assomigliamo sempre più a Gesù, Suo Figlio primogenito e unigenito. Qui si nasconde un principio molto importante della vita cristiana: se pensiamo innanzitutto a quello che Dio desidera da noi, sarà Dio stesso a pensare a quello che Egli può fare per noi.

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